Pontecchio Marconi è stato teatro dell’esordio ufficiale della squadra di triathlon del Passo Capponi, con la seconda edizione del Triathlon Marconi Bologna. Gara su distanza olimpica, e quindi 1,5 km di nuoto (giro unico in un bacino artificiale alimentato dal Rio d’Eva, proveniente dalle colline di Mongardino), 40 km di bici (tracciato di 20 km da ripetere due volte, su di un tratto della nuova Porettana, tra Casalecchio di Reno e Sasso Marconi), e 10 km di corsa (su di un percorso adiacente al bacino utilizzato per la frazione nuoto, da ripetersi tre volte).
All’arrivo in zona cambio il colpo d’occhio è stupendo, in particolare si nota il doppio gazebo Passo Capponi, che presenta una bella fila di postazioni numerate riservate ad ogni singolo “atleta” con tanto di nome, pedanina a terra, asciugamano e bottiglietta d’acqua, roba che “nemmeno al Real Madrid hanno”. Tra una chiacchiera ed un preparativo il tempo scorre veloce, dopo aver sistemato bici ed attrezzatura in zona cambio è già ora di prepararsi per indossare la muta, operazione mai banale. C’è chi la tira fuori dalla scatola per la prima volta, chi prova ad infilarsela al contrario… insomma, tutti dettagli che mi fanno capire di essere finito nella squadra giusta!
La partenza della frazione di nuoto viene data direttamente dall’acqua (17° e, ci assicurano, potabile), prima le donne e dopo 15 minuti tutti gli uomini. Solita tonnara all’inizio, che mi premuro bene di evitare partendo dalle retrovie. Lago calmo e boe ben visibili, cosa si potrebbe chiedere di più? Il Santuario della Madonna di San Luca, simbolo di Bologna che la sovrasta dal colle della Guardia, ben visibile proprio sopra la prima boa! L’uscita dall’acqua è un po’ difficoltosa, c’è uno scalone nascosto a filo d’acqua, ma ci sono i volontari dell’organizzazione che ci “issano” a riva uno per uno.
Dopo un tratto di trasferimento un po’ arzigogolato si arriva in zona cambio per la prima transizione, dove l’obiettivo è togliersi la muta cercando di mantenere un minimo di contegno. Se gli atleti migliori riescono, con pochi e decisi movimenti, a togliersela ed inforcare la bici senza soluzione di continuità, altri invece arrivano anche a farsi una piccola toeletta.
La frazione in bici è molto filante, si corre su quella che era la vecchia autostrada A1, un tratto di 10 km da percorrere andata e ritorno per due volte, il primo tratto però in leggera salita e controvento. Con un paio di atleti iniziamo subito a darci il cambio per sfruttare la scia, nel primo tratto in salita infatti ne raggiungiamo tanti altri, alcuni dei quali si aggregano per ingrossare il gruppo. Al giro di boa inizia la discesa, si va giù ai 50 all’ora in scia quasi senza pedalare, altri da dietro ci raggiungono, ed infatti nel secondo giro, con una ventina di persone in gruppo, non c’è quasi più bisogno di mettersi in testa a tirare.
Si rientra per la seconda transizione, dalla bici alla corsa è molto più semplice, basta infatti cambiarsi solo le scarpe, però è sempre molto particolare la sensazione muscolare dei primi km di corsa. Il percorso è tutto sotto il sole, ormai è l’una, ma fortunatamente i ristori presenti distano tra di loro non più di 1,5 km. La fatica è tanta, però è allietata dai tanti Cappon-sostenitori che ci hanno raggiunto con fischietti e trombette per farci il tifo. Come ben noto, i banchetti luculliani del dopo-corsa sono sempre molto frequentati, indipendentemente dal fatto che uno abbia partecipato o meno alla gara!
L’arrivo è sempre una gioia, con lo speaker che urla il tuo nome ed i tanti amici che ti incitano nel rettilineo finale. I più fortunati sono sempre gli ultimi, che godono di un tifo come al Maracanã, nel più tipico Capponi-style!
Triathlon Marconi promosso, tutto ben organizzato, tantissimi i volontari presenti, tutti con un bel sorriso. Arrivederci al 2019!
Sezione triathlon del Passo Capponi promosso con lode già all’esordio, tanta allegria e tanta passione, se il buongiorno si vede dal mattino… A quando la prossima?
Dunque l’ennesima bellissima giornata, dove con la “scusa” dello sport ci si trova per ridere e scherzare in buona compagnia.
Paolo Farri – Passo Capponi Asd