Articolo di Massimiliano Rendano
Dopo la lunga pausa dalle maratone, più che altro per dedicarsi al triathlon, questo weekend sono tornato a gareggiare alla 33^ Maratona di Venezia. Il fascino della gara è indubbi, tutti ne parlano e la copertura mediatica è sempre eccezionale. L’organizzazione è di altissimo livello, già dal sabato si respira aria di grande evento. L’Expo al parco S.Giuliano a Mestre è ampio e ricco di espositori, svolte le pratiche di ritiro pettorale e pacco gara (ottima maglia termica tecnica della UYN in omaggio, insieme a tanti gadget) c’è il tempo per farsi un giretto. Purtroppo il centro della città è lontano e quindi si rientra in Hotel in attesa della cena con i top runners. Durante il briefing pre-gare ci viene detto che a causa del vento ci sarà acqua alta a Venezia e non si farà lo spettacolare giro di piazza S.Marco, il percorso verrà allungato al parco S.Giuliano per recuperare i 400 metri mancanti. Nessuna ci fa tanto caso ma la sorpresa del giorno dopo sarà spettacolare. La domenica mattina ci svegliamo senza la pioggia, ma con molto vento. Tutti sperano in una gara asciutta, ma durante il trasferimento a Stra, dove sarà data la partenza comincia a diluviare. Per cui le operazioni di vestizione e consegna borse si svolgono sotto l’acqua e il rischio di sbagliare l’abbigliamento è altissimo: c’è gente in canottiera e altri con maglia pesante e antipioggia. Io opto per maglietta tecnica a maniche corte con sopra la canottiera di società, nuova nuova, e un cappellino. Le solite foto e saluti di rito con amici e compagni di squadra (anche questa volta una decina di Capponi presenti) .
Fortunatamente smette di piovere a 10 minuti dalla partenza e l’avvio di gara, spettacolare per la marea di gente presente (circa 5000 partenti) avviene con un palpabile entusiasmo da parte di tutti; è anche caldino, 18 gradi, che rendono i primi chilometri molto piacevoli. Si costeggia il Brenta con le sue ville spettacolari, i paesini sono gremiti di gente che fa il tifo e saluta tutti gli atleti, gruppi musicali danno la carica e la strada scorre via veloce. Il mio obiettivo è di correre costante sui 5:30 e arrivare intorno alle 4 ore senza faticare troppo. Arrivati al 20° km si entra a Marghera, il punto più brutto del percorso, dietro alle raffinerie, poi Mestre e il parco S.Giuliano, dove si oltrepassa il 30° km e ricomincia a piovere e ad alzarsi forte il vento. Vento che ci viene sbattuto in faccia non appena si entra sul famigerato ponte della Libertà. 7 km sulla laguna tra Mestre e Venezia, con un mare nero e incazzato, onde alte e spuma che si alza in cielo. Le gambe si inchiodano, vengo superato dai pacers delle 4 ore ma non riesco a tenerli e stringendo i denti arrivo alla fine del ponte con l’unico obiettivo di finire dignitosamente senza camminare. Al 40° km finalmente il primo ponte che ci immette sul canale della Giudecca e sorpresa: il mare ha invaso il marciapiede e il percorso è di fatto allagato. Metto giù il piede e l’acqua arriva al polpaccio. Acqua fredda che stranamente “risveglia” i muscoli e costringe a correre saltellando. I 2 km finali trascorrono in questa surreale situazione, su è giù per i 14 ponti, fuori e dentro l’acqua alta, con lo spettacolare attraversamento del Canal Grande sul ponte di zattere. Rettilineo finale in mezzo ad ali di tifosi, anche loro immersi nell’acqua ma tutti festanti e partecipi del nostro sforzo. Post gara umido, tutti a cercare di rifocillarsi e scaldarsi, ci si cambia dove si può; c’è un ottimo servizio massaggi che aiuta a rilassare le gambe e poi è già tempo di prendere il vaporetto per tornare al pullman.
Che dire, per me gara fantastica, percorso un po’ noioso nella parte centrale ma ripagato dalla partenza e dall’arrivo a Venezia, di sicuro chi ha finito la gara lo racconterà ad amici e parenti per molto tempo e francamente non capisco la polemica di qualcuno sui social che voleva far rimandare la gara.
Maratona stra-consigliata a tutti, in location unica al mondo e organizzazione di livello molto alto.
Ecco i nostri finisher :
Maratona
920- Lorenzo Tittarelli – 3.43.03
1114 – Mandelli Dario – 3.50.28
1157 – Lodovico Lodi – 3.51.34
1392 – Ruggeri Stefano – 3.57.55
1984 – Massimiliano Rendano – 4.08.42
1985 – Selvaggi Fabio – 4.09.08
3052 – Ellen Modolo – 4.32.17
3493 – Tiziana Balboni – 4.44.44
3581 – Gian Luca Ognibene – 4.57.43
3921 – Trevisan Fulvio – 4.57.20
4000 – Fabio Brini – 5.03.09
4043 – Mineo Stefano – 5.00.59
4152 – Maria Camoglio – 5.06.08
4324 – Spagnol Natalino – 5.15.58
4534 – Ivano Ganzerli – 5.31.01
4781 – Marco Merli – 5.55.30
10 Km
64 – Paolo Tosetti – 43.30
138 – Nicola Zaggia – 46.06
961 – Molon Luca – 1.14.29
976 – Bitelli Federica – 1.15.20
977 – Musumeci Cristina – 1.15.20