Quest’anno siamo in tanti. Tanti tra compagni di squadra di Passo Capponi (saremo 11 di cui 6 impegnati nella 45km) e tantissimi altri amici e compagni di scorribande del trail del giovedì.
Scorribande che in un anno di allenamenti assieme ci hanno portato a conoscerci ed a frequentarci fino a formare un bellissimo gruppo che condivide la passione della corsa fuori strada al di là delle società di appartenenza di ciascuno di noi.
Arriviamo verso le 7:00, mattina tiepida, umidità in stile Saigon, nuvole basse, fango q.b.
Solita organizzazione rustica e tremendamente efficace.
Adoro questo trail perché qui si corre senza troppi fronzoli su sentieri wild, con ristori artigianali e ben forniti.
L’atmosfera è di festa, ridiamo e scherziamo prima dello sparo. Sparo, che poi è un fischio in stile giochi senza frontiere – “trois, deux, un…” Ed è già divertente così.
Conosco già il percorso, è piuttosto vario tra crinalini, torrenti, boschi. Diverse salite e discese (sempre troppo poche). I sentieri sono spesso selvaggi e lasciati allo stato naturale, soprattutto tra i rovi e le ginestre. Divertentissima la discesa in mezzo ad un torrente.
Parto tranquillo, soffro troppo l’umidità, se sudo troppo rischio di arrivare stremato.
Saluto da lontano gli amici Matteo, Filippo e Francesco, qualche battuta con Luca e Silvia, un cenno a Francesco, una battuta con Max, Daniele, Fabrizio, Luca e scherzo e rido con i fantastic five del Biondina group.
Resto, con in ordine di sfighe, in compagnia di Aly (bronchite), Jack (caviglia malmessa), Gabse (al primo trail da 45km), Claudio (il saggio), io (il disidratato), e Marco (il soccorritore). Praticamente il Gruppo TNT.
Dopo 3/4 km raggiungiamo Cippo, un saluto ed il pensiero che ce la farà. E così sarà, finirà alla grande.
Manca solo Gigi, sarà partito da ultimo, come da copione, ci raggiungerà.
In breve tempo siamo al primo punto acqua e dopo un altro po’ raggiungiamo il primo ristoro. Menzione d’onore per il salame di cioccolata. Ripartiamo soddisfatti, ripieni di burro.
In tre ore e sblisga siamo al ristoro del 21°, ristoro che ri-troveremo al 38°
Mi butto sugli spaghetti aglio ed olio, aglio che si riproporrà fino al 40° quando le ultime salite mi faranno pressochè perdere conoscenza.
Qualche battuta con i volontari ricordando il nubifragio dello scorso anno e ripartiamo. Restiamo volutamente insieme, ci aspettiamo.
Gabse e Marco intanto rischiano il linciaggio sfoggiando statistiche sui km e dislivelli fatti e da fare. Maledetti stradisti!
Facciamo un po’ di elastico, ci stacchiamo e ci riprendiamo, ma ci ricompattiamo al ristoro del 27°, dove i due volontari ci giurano che siamo al 30°. Claudio sorride ed esclama “io ci credo!”.
Yuri, romagnolo doc, scuote la testa “impossibile!”.
Diventerà il dilemma del giorno – “ma quei 3km li dobbiamo ancora fare?”.
Cominciamo ad accusare un po’ di stanchezza, spesso resto davanti con Claudio, poco dietro Gabse, indomito, Marco, Aly e Jack.
Crinalino interminabile con infiniti saliscendi di tanti poggetti. Ancora ristoro del 38° o 41°, ognuno calcoli secondo coscienza.
Ennesimo salame di cioccolata, terzo, forse quarto atto. Sudo burro.
Ci compattiamo ancora.
Spunta Lamberto, l’organizzatore, ci dice che se siamo stanchi possiamo tagliare le ultime tre salite passando dal percorso breve. Giammai, figurati se molliamo ora.
Ripartiamo, ultimi 5km, forse 8, 10 per Yuri che intanto si ritira, 15 per la questura.
Scendiamo a rotta di collo, ormai resto con Claudio, adesso ognuno va al proprio passo.
Siamo al bivio per evitare le tre salite: ovviamente saliamo. Dai pure.
Ultimi x km, altra salita, altro regalo. Saranno finite? Si scende, fosse che fosse la volta buona.
E come nei film horror dove spunta il mostro all’ultimo fotogramma (cit Jack), all’ultimo spunta la terza salita. Claudio tentenna, ma scolliniamo.
Discesa finale e 2/300 mt fino all’arco di arrivo.
Ci siamo, ringrazio il mio compagno di viaggio Claudio e ci mettono al collo la solita originale medaglia della manifestazione.
Tempo un quarto d’ora e arrivano anche Aly, Jack, Gabse e Marco. Applausi, soprattutto per Serra, primo trail da 45km “digerito” alla grande.
Giusto un attimo per addentare un po’ di salame di cioccolata e vado in doccia: calda bollente, una meraviglia.
Ancora non mi capacito di come Gigi non ci abbia raggiunti, provo ad immaginarlo fermo al ristoro con in bocca piada e salsiccia in preda ai fumi del sangiovese, quando spunta già docciato e profumato.
Scoprirò che, trasgredendo ad ogni suo credo e costume, è partito con i top runners per arrivare circa due ore prima di noi.
La giornata volge al termine e ci troviamo tutti al pasta party. Semplice e buono.
Il triplice fischio è ad opera di Gigi (che poi andrà ai tempi supplementari con Filippo e Matteo alla sagra del porcello a Brisighella) che a sorpresa apre lo zainetto ed estrae una boccia di rosso ed una di grappa.
Trail dell’ulivo 2018 – 4 novembre – giornata da incorniciare.